Sono con Aki su una nave, una grande nave che fa una lunga traversata. È notte fonda, noi siamo nella nostra piccola cabina, e dall'oblò vediamo in cielo la luna piena. Ma è una luna fatta di ghiaccio trasparente. La metà inferiore è immersa nel mare. "Quella sembra la luna, ma in realtà è un pezzo di ghiaccio spesso forse 20 cm - mi spiega lui- Domani mattina, quando si leverà il sole si scioglierà. Quindi guardala bene adesso, finché la puoi vedere" [...] Quando mi sveglio provo sempre una grande tristezza.-Sogno ricorrente di Erika dal racconto di Haruki Murakami “Yesterday” in “Uomini senza donne”
L’atmosfera del sogno evoca una calma paradisiaca: i due amanti protetti e cullati all'interno della loro piccola cabina condividono un’intimità emotiva di tipo infantile: quasi che la grande nave li contenesse entrambi come un grande confortevole utero. Sembra che il sogno parli di un passaggio di vita (la traversata) che i due ragazzi stanno compiendo senza consapevolezza, nel buio della notte. Ma dal loro piccolo nido scorgono il bagliore della bellissima luna piena.
La luna in quasi tutte le culture è un simbolo femminile. La sua ciclicità, parallela al ciclo mestruale della donna, diventa metafora del ritmo della vita che muta (vive), si spegne (muore) e si rinnova (rinasce). La luna ancora governando la crescita delle piante e delle maree è simbolo di fertilità. E godendo non di luce propria ma riflessa viene associata ad un energia più malleabile, ad una luce-sapienza più segreta, misteriosa, introspettiva ed emotiva.
La peculiarità del sogno è che la luna non è vera ma è un pezzo di ghiaccio: una parte della vita del sognatore si è congelata. L'intensità del sogno sta proprio nel realizzare che ciò che si sta vivendo è effimero e precario e con l’arrivo della luce del sole (consapevolezza) tutto svanirà. Il congelamento pare si riferisca alla vita emotiva, alla relazione, all'immagine della donna, alla crescita, alla maturazione. La sognatrice, pur non realizzando con l’intelletto tutto ciò percepisce emotivamente, viene sopraffatta da una grande tristezza: il suo fidanzato Aki è come scrive Murakami “un uomo senza donna”, un uomo privato dell’accesso al sentimento, alla vita interiore, alla relazione e lei presto rimarrà sola.